domenica 27 gennaio 2019

T-34 DAL LAOS ALLA RUSSIA 


Tre T-34/85 che fino a d alcuni anni or sono erano in servizi con l'Esercito del Laos, sono stati individuati dai Russi che hanno deciso di riportarli nel loro paese per motivi storici, visto anche l'ottimo stato di conservazione.
Sono stati trasportati via terra in Vietnam, ad Haiphong, e poi imbarcati fino a Vladivostock. da qui il viaggio è proseguito in ferrovia.

giovedì 17 gennaio 2019

SABATO 19 E DOMENICA 20

SI TERRA' A PISTOIA 

AREA EX BREDA

MILI PISTOIA

FIERA DEL COLLEZIONISMO MILITARE E STORICO

STORIA E BATTAGLIE SARA'

PRESENTE CON UNO STAND

VI ATTENDIAMO NUMEROSI !

mercoledì 16 gennaio 2019

FACE BOOK CHIUDE CHI NON E' GRADITO
 
 
Facebook è una "bacheca", una bacheca privata. per cui può avvenire, come sta avvenendo in queste settimane, che chiusa gli account di chi non è gradito, senza neppure fornire spiegazioni.
Un comportamento che bisogna tener presente anche per prendere adeguate contromisure.

E' IN EDICOLA IL NUMERO 197 DI
 
STORIA E BATTAGLIE
 
GENNAIO 2019
 
 
 
IN QUESTO NUMERO:
- I NAZIONALISTI DELL'EUROPA ORIENTALE
- L'INCROCIATORE SYDENEY CONTRO IL KORMORAN
- UCRAINA 1941: LA CONQUISTA DEL BACINO DEL DONETZ             
- CACCIA E ASSALTATORI BIMOTORI DELLA R.A.
- PADRE BOSCO UN PRETE COMBATTENTE VIETNAMITA

5O° DELLA MORTE DI JAN PALACH  A PRAGA 


Oggi è il 50° anniversario della morte di Jan Palach, lo studente cecoslovacco che si dette fuoco per protestare contro l'invasione sovietica del suo paese nell'agosto precedente.
All'epoca il gesto estremo, attuato a Praga con il fuoco, impressionò l'opinione pubblica, almeno quella non legata al Partito Comunista, preoccupato dei danni che il gesto di Breznev stava causando.
Presto il sacrificio di questo giovane venne dimenticato ma non da tutti, tanto che in Italia, negli Anni '70, qualcuno volle dedicarli una canzone:
"Sangue, morte schiavitù, il coraggio alle volte  comincia così"
recitava la prima strofa.
Oggi a 50 anni, a Praga, tornata libera, lo ricorderanno in tanti, provenienti da molte parti d'Europa. Quella Europa che oggi invece di mirare a valori elevati è nelle mani di avidi ubriaconi, pronti a strozzare i popoli per il proprio interesse. E lo vogliamo ricordare anche noi, un gesto estremo che poi venne replicato da altri. 

sabato 12 gennaio 2019

CATTURATO CESARE BATTISTI 


Quanto sta accadendo in questi giorni ci rimanda a un doloroso pezzo di storia, in quanto si parla di fatti accaduti alla fine degli Anni '70, in pieno fnomeno terrorismo, quella sorta di "guerra civile a bassa intensità" che sconvolse l'Italia.
Cesare Battisti, negli Anni '70 alla testa dei Proletari Armati per il Comunismo (PAC), ricercato per condanne in Italia per 4 omicidi  e altro, è stato arrestato a Santa Cruz in Bolivia, dove si era rifugiato dopo che a, a dicembre, si era allontanato dal Brasile, visto che la svolta politica in quel paese lasciava intuire la sua prossima estradizione dopo decenni di coperture politiche, non solo in Brasile.
Era rimasto uno dei pochissimi ricercati per condanne per fatti risalenti a quel periodo. I suoi compagni di lotta, con condanne anche più pesanti, da tempo hanno lasciato i carceri e sono tornati in libertà. Lui, evaso dal carcere di Frosinone nel 1981, aveva trovato accoglienza in Francia, protetto dalla "Dottrina Mitterand", una storia che meriterebbe un approfondimento ma su cui in tani svicolano. Quando capì che la Francia non lo avrebbe più coperto, riuscì a passare l'Atlantico (lo aveva già fatto in precedenza), giungendo nel Brasile del presidente Lula, Scoperto dal nostro intelligence, venne arrestato ma poi rilasciato e l'ultimo giorno del mandato di Lula (!!) ricevette accoglienza,  protetto fu poi dalla ex terrorista Dilma Eoussef, che subentrò a Lula. Finita quella stagione e dopo un primo tentativo fallito di raggiungere la Bolivia, vi è scappato ma alla fine è stato preso.
L'intelligence italiano lo teneva d'occhio e lo ha seguito anche in Bolivia. Forse Battisti era abile a fare il latitante un tempo, ma nell'era tecnologica lo è stato di meno, giusto per intenderci. 
Quello che è veramente grave é che la Francia abbia protetto per molti anni persone condannate per reati molto gravi in Italia. Cosa sarebbe accaduto se noi avessimo accolto dei ricercati francesi, per esempio degli indipendentisti corsi, in Italia?
La nota positiva è che il lavoro dell'intelligence ha funzionato, anche a grande distanza dall'Italia, dato che non era semplice trovare un ricercato che poteva essere chissà dove in un continente immenso.

"COMPAGNO MITRA" IL NUOVO LIBRO DI 
GIANFRANCO STELLA STA CREANDO 
FORTI POLEMICHE 
 
 
Ancora non è uscito in libreria ma l'ultimo lavoro di Gianfranco Stella, "Compagno mitra", sta suscitando grosso interesse ma anche grosse polemiche. Interesse perché sembra che Stella abbia ottenuto preziose e inedite informazioni circa alcune azioni di partigiani comunisti che possono essere indicati come crimini, per le quali, in alcubni casi, vi furono anche delle inchieste.
Le polemiche, "preventive", sono state quelle innescate dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, che, prima ancora di aver letto un rigo, ha messo in dubbio la "scentificità" dell'opera. Come sia arrivata a queste determinazioni non lo sappiamo ma certo se ne sentiranno delle belle anche perché Stella sembra abbia potuto contare sull'apporto di un personaggio che quelle storie le conosce anche perché a suo tempo il PCI raccolse tutte le relazioni delle formazioni garibaldine, incluso delle verità alquanto scomode.
Di sicuro se ne vedranno delle belle e forse verranno fuori delle verità dolorose ma ineluttabili, nascoste per decenni. 

venerdì 11 gennaio 2019

A 100 ANNI DALL'EPIDEMIA SPAGNOLA
 
 
Giusto 100 anni or sono, proprio al termine della I Guerra Mondiale, era in corso una pandemia che riguardava tutto il mondo, comunemente indicata come influenza "Spagnola" che causò qualcosa come fra i 40 e i 50 milioni di morti!
Sul numero di febbraio di Storia & Battaglie pubblicheremo un articolo su questo argomento, di cui ci si è in gran parte dimenticati ma che segno ulteriormente le società, già colpite dai lutti del conflitto.
Dove iniziò la pandemia, come si sviluppò, come finì. Lo leggerete su Storia & Battaglie.

venerdì 4 gennaio 2019

IL CENTENARIO DELL'INFLUENZA "SPAGNOLA" 


Fu l'ultima pandemia che fece strage nel mondo! La "Spagnola", che imperversò nel mondo 100 anni or sono, fece più morti che non la I Guerra Mondiale.
L'alta mobilità indotta proprio dal conflitto (si pensi ai militari statunitensi che attraversarono l'Atlantico) ne facilitò la diffusione ma ancora oggi si hanno poche informazioni perfino su la zona da dove partì. Qualcuno dice dall'Europa, altri dagli Stati Uniti. La denominazione popolare "spagnola" non deve trarre in inganno. La Spagna non era in guerra e non aveva censura preventiva, così fu su i suoi giornali che apparvero le prime notizie circa questa pandemia, già apparsa in altri paesi ma dove la censura, siamo ancora al termine della I G.M., bloccò la diffusione delle informazioni.
L'epidemia raggiunse anche remote isole del Pacifico e le zone artiche e si parla di 500 milioni d'infettati e 50/100 milioni di vittime, il 5% circa della popolazione dell'epoca!!
Eppure il suo ricordo è quasi scomparso.
In Europa il numero di vittime della pandemia fu più alto fra le donne che fra gli uomini, in quanto certe generazioni di giovani uomini (e la malattia sembra che fosse più letale non per i bambini ma per i giovani adulti) erano state falcidiate dal conflitto. In un certo modo si riequilibrò la proporzione fra uomini e donne.
Sul prossimo numero di STORIA & BATTAGLIE pubblicheremo anche un articolo su questo soggetto.  

L'ESTONIA RICORDA LA GUERRA D'INDIPENDENZA


L'Estonia ha ricordato la sua guerra d'indipendenza. Alla fine del novembre del 1918 l'Armata Rossa passò il fiume Narva e attaccò l'appena nata repubblica. L'aggressione venne respinta nel 1919 anche grazie all'apporto dei volontari stranieri; finlandesi,svedesi, tedeschi e di altri paesi ma si registrò una mobilitazione totale anche da parte degli studenti e dei loro professori.
Si tratta di un pezzo di storia quasi del tutto sconosciuto in Italia e di cui si parlerà sul prossimo numero (gennaio) della rivista STORIA E BATTAGLIE.

martedì 1 gennaio 2019

1° GENNAIO 1909: NASCE STIEPAN BANDERA
 
 
Stiepan Bandera è uno dei più famosi leader nazionalisti ucraini del '900, la cui figura è al centro di polemiche. Bandera si batté per l'affermazione del nazionalismo ucraino impegnandosi soprattutto contro i sovietici ma entrando in conflitto anche con i polacchi.
Nel 1941 tornò a Kiev con altri nazionalisti ma quando annunciò l'indipendenza del paese venne immediatamente arrestato dai tedeschi che per quelle terre avevano altri progetti. Dopo due anni venne rilasciato ma tenuto sempre sotto sorveglianza anche se a quel punto Berlino aveva compreso l'errore fatto e tentava di alimentare il nazionalismo ucraino, identificatosi con l'UPA.
A termine del conflitto Bandera si rifugiò in occidente, lavorando per radio Free Europa, Venne assassinato il 15 ottobre 1959 da un sicario sovietico con un'arma molto particolare.