CATTURATO CESARE BATTISTI
Quanto sta accadendo in questi giorni ci rimanda a un doloroso pezzo di storia, in quanto si parla di fatti accaduti alla fine degli Anni '70, in pieno fnomeno terrorismo, quella sorta di "guerra civile a bassa intensità" che sconvolse l'Italia.
Cesare
Battisti, negli Anni '70 alla testa dei Proletari Armati per il
Comunismo (PAC), ricercato per condanne in Italia per 4 omicidi e
altro, è stato arrestato a Santa Cruz in Bolivia, dove si era rifugiato
dopo che a, a dicembre, si era allontanato dal Brasile, visto che la
svolta politica in quel paese lasciava intuire la sua prossima
estradizione dopo decenni di coperture politiche, non solo in Brasile.
Era
rimasto uno dei pochissimi ricercati per condanne per fatti risalenti a
quel periodo. I suoi compagni di lotta, con condanne anche più pesanti,
da tempo hanno lasciato i carceri e sono tornati in libertà. Lui, evaso
dal carcere di Frosinone nel 1981, aveva trovato accoglienza in
Francia, protetto dalla "Dottrina Mitterand", una storia che meriterebbe
un approfondimento ma su cui in tani svicolano. Quando capì che la
Francia non lo avrebbe più coperto, riuscì a passare l'Atlantico (lo
aveva già fatto in precedenza), giungendo nel Brasile del presidente
Lula, Scoperto dal nostro intelligence, venne arrestato ma poi
rilasciato e l'ultimo giorno del mandato di Lula (!!) ricevette
accoglienza, protetto fu poi dalla ex terrorista Dilma Eoussef, che
subentrò a Lula. Finita quella stagione e dopo un primo tentativo
fallito di raggiungere la Bolivia, vi è scappato ma alla fine è stato
preso.
L'intelligence
italiano lo teneva d'occhio e lo ha seguito anche in Bolivia. Forse
Battisti era abile a fare il latitante un tempo, ma nell'era tecnologica
lo è stato di meno, giusto per intenderci.
Quello
che è veramente grave é che la Francia abbia protetto per molti anni
persone condannate per reati molto gravi in Italia. Cosa sarebbe
accaduto se noi avessimo accolto dei ricercati francesi, per esempio
degli indipendentisti corsi, in Italia?
La
nota positiva è che il lavoro dell'intelligence ha funzionato, anche a
grande distanza dall'Italia, dato che non era semplice trovare un
ricercato che poteva essere chissà dove in un continente immenso.