domenica 9 settembre 2018

SULLA MANCATA DIFESA DI ROMA

Ieri è stato ricordato, alla presenza del Capo dello Stato, l'anniversario dell'8 settembre. Si è parlato di "difesa di Roma" ma chi è appena un minimo pratico di storica, sa benissimo che bisognerebbe parlare di MANCATA DIFESA DI ROMA!
I combattimenti durarono dalle notte fra l'8 e il 9 fino al 10 settembre. Quindi per poche decine di ore. Il problema era che intorno a Roma vi erano 2 divisioni corazzate 8ARIETE II e CENTAURO II, ex "M" della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale), la divisione motorizzata PIAVE, quelle di fanteria PIACENZA, SASSARI, RE e GRANATIERI DI SARDEGNA e 2 battaglioni della LUPI DI TOSCANA (tutte unità decisamente solide e con buono equipaggiamento. A queste forze bisognava aggiungere altri reparti non indivisionati, elementi del X Reggimento ARDITI, gli ADRA della Regia Aeronautica (entrambe forze speciali), elementi della Polizia Africa Italiana (con mitra, camionette e autoblindo), altri elementi della Polizia, non pochi Carabinieri. Inoltre sulle coste vi erano due Divisioni Costiere, per non parlare delle scuole e dei depositi. E gli stati maggiore avevano migliaia di dipendenti, tutti in grado d'imbracciare un'arma.
Fra i mezzi, semoventi da 75 mm e carri M-15 oltre ai mezzi della CENTAURO II, che allineava Panzer III N e STUG III di costruzione tedesca. Anche la Regia Aeronautica aveva vari reparti in zona.
Di fronte avevano la 2 Divisione Paracadutisti (senza neppure un mezzo blindato, ovviamente) e a nord di Bracciano la 3a Granatieri Corazzati, senza carri e solo con semoventi e cannoni d'assalto. Insomma non una massa imponente di mezzi.
Eppure tutto crollò nel giro di poche ore, complice la fuga dei vertici dinastici e politici.
Si parla molto della presenza di civili a Porta san Paolo e del rifiuto di distribuire ai civili delle armi. Dare armi ai civili voleva dire farli correre il rischio di essere passati per le armi in caso di cattura.
Qualcuno si batté ma, per amore della verità, bisogna dire che furono la minoranza. Continuare a raccontare storie diverse è un falso storico bello e buono.

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