lunedì 17 dicembre 2018

QUALCUNO SI E' RIBEVUTO IL CERVELLO:
UN RICONOSCIMENTO A RENATO CURCIO?
Va bene che la storia in Italia è stata fortemente politicizzata ma davanti a certi fatti si rimane interdetti. Qualcuno, in sede all'ANPI pugliese (ma di partigiani in Puglia proprio non se ne videro per ovvie ragioni anche se ci furono partifiani pugliesi in altre regioni) aveva deciso la consegna di un riuconscimento a Renato Curcio (sì, il capo delle prime Brigate Rosse), in ricordo dello zio partigiano, caduto in combattimento. La cerimonia doveva avvenire a Orsara (provincia di Foggia) da dove provenivano lo zio del brigatista e sua madre.
La notizia ha provocato ovvie reazioni e alla fine è stata annullata. Resta da capire  che senso avesse visto che Renato Curcio è stato uno dei responsabili della guerra civile a basasa intensità (questa è la definizione tecnica) che si sviluppà in Italia, portando immani lutti e costando cara anche in termini economici.
E' il caso di ricordare, dato che in Italia la memoria è corto, che alcune delle armi finite nelle mani dei brigatisti rossi, furono ceduti da ex partigiani, come i mitra TZ-45 e F.N.A. utilizzati per eliminare i cinque uomini di scorta ad Aldo Mor il giorno del suo rapimento. 
Non è neppure un segreto che i brigatisti ebbero, almeno inzialmente, appoggi anche in ambito politico o per lo meno erano visti da qualcuno in modo benevolo. E si vede che certi atteggiamenti sono presenti ancora oggi altrimenti non si capirebbero certe iniziative.

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