mercoledì 7 novembre 2018

DISASTRO CENTENARIO
PRIMA GUERRA MONDIALE


Con il 4 novembre si sono concluse le (poche) cerimonie in ricordo della fine della I Guerra Mondiale e della vittoria.
Dire che è stato un disastro è poco in quanto davanti ad un evento che costò 651.000 morti, oltre a centinaia di migliaia di invalidi e feriti, in una Italia che contava 36 milioni di abitanti, non si è raggiunto i livelli minimi di attenzione, proprio il contrario di quanto è avvenuto all'estero.
Qualche responsabilità l'abbiamo forse anche noi che ci occupiamo di storia e i tanti appassionati, che, fiutata l'aria, avrebbero dovuto fare qualche passo in più per impedire uno scempio. E se qualcuno non la pensa nella stessa maniera, basta andare a vedere cosa è stato fatto all'estero, con manifestazioni che hanno portato alla partecipazione di milioni di persone.
Possiamo scaricare le responsabilità sui politici attuali ma anche certi ambienti di studiosi non hanno brillato per la loro presenza, spesso intenti a coltivare il proprio orticello. Per non parlare di chi si è schierato "contro" la storia, quando era chiaro che nessuno voleva fare l'elegia della guerra. 
Vi sono state lodevoli eccezioni ed è da qui che dobbiamo ripartire, facendo tesoro dell'esperienza veramente dolorosa.

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